domenica 4 agosto 2013

MITICO KANEHIDE



Del supermercato Kanehide, la mia bombola di ossigeno, vi ho già parlato (http://unitalianoaokinawa.blogspot.jp/2013/03/cronache-quasi-quotidiane.html), ma stasera questa santa istituzione ha superato se stessa. Oggi mi era parso di avere già dato abbastanza, dopo l’orgia dei 10.000 Eisa, ed ero finito al supermercato sotto casa solo per vedere se qualche vecchia mi aveva già fottuto la rucola o se avevo ancora qualche speranza. Mentre entravo al supermercato assieme a mia moglie è giunta della musica dal tetto-parcheggio dell’edificio. Festa! Già l’anno scorso ne avevamo vista una, ma eravamo arrivati quando era agli sgoccioli. Stasera siamo arrivati quando stava per iniziare, evvai. I bento di yakisoba e onigiri erano ancora vergini, e così i bicchieri con gli spiedini di ciccia. Tutto a prezzi popolari, birra Orion a 100 yen, quando il supermercato stesso la vende a 120.






Lo spettacolo è iniziato con un po’ di ginnastica-stretching molto Nippon-style, ed è seguito da danze tradizionali di Okinawa. Poi una sfilza di scuole di Hula, intervallate dal grande Yonekura Kazumasa, un cantantone dalla voce possente che si è esibito in quattro-cinque pezzi da samurai ubriaco. Sarà che le lattine di Orion hanno fatto effetto, ma mi sono infervorato di brutto e a fine esibizione sono corso a comprare (unico fra i presenti) il suo CD, facendogli un sacco di complimenti. Mi ha pure regalato una sua foto autografata e DUE ventagli con la sua immagine. Come lì attorno si è sparsa la voce che ero itariano un padre di famiglia amico di YK si è buttato con un doppio carpiato in una canzunciella napuletana a tutta ugola, con somma gioia del vicinato.





Anche Satoko, la mia signora, si è infuocata con l’Hula, di cui è quasi una maestra. Altro giro di birre e spiedini, altro giro di danze soporifere tradizionali di Okinawa. Il tutto si è concluso con un po’ di fuochi di artificio per i piani bassi (girandole e simili) per i bambini e dai dovuti ringraziamenti. La presentatrice è stata bravissima: quando una delle maestre di Hula si è presentata con il cane ma senza il CD di musica per accompagnare il gruppo di ballo le ha tenuto la bestiola al guinzaglio con una mano e con l’altra il microfono, mentre riempiva il vuoto musicale con le chiacchiere. Uno schitarratore locale ha improvvisato due note per tenere su il pubblico. Tutto è stato stupendamente casereccio: il fotografo ufficiale aveva una compattina tascabile e l’arena era composta da teli di plastica stesi per terra. Se Fellini fosse stato lì ne avrebbe fatto almeno un film. Io, nel mio piccolo, mi sono limitato a divertirmi moltissimo.



P.S.1: a baraonda finita ho fatto la spesa e, come tutti i santi giorni, le vecchie del quartiere mi avevano già rastrellato tutta la rucola.


P.S.2: arrivato a casa ho scoperto il pacco. Il CD di Yonekura Kazumasa, 1200 yen, contiene solo quattro canzoni, di cui due prive di voce (solo chitarrini e violini). La prima, però, vale la spesa, su un foglio allegato ci sono pure le note stampate e il testo (in Kanji; tra un paio di secoli, se continuo così con lo studio del giapponese, forse sarò in grado di capirli).

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